Ci troviamo nel VII cerchio che a sua volta si divide tre gironi:
- 1° girone: I violenti contro il prossimo, cioè gli omicidi e i predoni
Dante per passare al 2° girone viene aiutato da Nesso ( centauro) ad attraversare il fiume
-2° girone: I violenti contro se stessi, cioè suicidi e scialacquatori
-3° girone: I violenti contro Dio (bestemmiatori), natura (sodomiti) , arte (usurai).
Nella Selva dei suicidi, essi sono costretti a rimanere intrappolati dentro un albero spoglio con cani feroci che graffiavano i tronchi e le arpie (animali mitologici) che stavano sopra i rami. Qui Dante incontra Pier delle Vigne.
Dante passa al girone degli scialacquatori la loro pena era di essere inseguiti da cagne,
due scialacquatori vennero sbranati da esse che sparsero le loro membra ovunque.
Parafrasi VV 1 AL 36
Nesso non era ancora arrivato nell'altra sponda
quando noi ci incamminammo per un bosco
che non aveva sentieri
Non era un bosco verde ma di color scuro
non aveva rami dritti ma nodosi e intrecciati
non c'erano frutti ma spine con veleno
Quegli animali selvaggi, che tra Cecina e Corneto
Si rifugiano nei luoghi coltivati,
non hanno dei cespugli così aspri e folti.
Qui vidi le brutte arpie far i nidi sugli alberi,
che cacciarono i Troiani dalle isole Strofadi,
annunciando a loro un futuro nefasto.
Hanno delle ali larghe, i colli e i visi umani,
i piedi con artigli, e il ventre ricoperto di piume;
emettono delle grida lamentose su questi strani alberi.
E il mio buon maestro cominciò a dirmi:
<<Prima che ci
inoltriamo nel bosco,
sappi che sei nel secondo girone>>
<< e ci resterai fino a quando non arriverai in una spiaggia infuocata.
perciò guarda attentamente: vedrai
cose che se te le dicessi,non ci crederesti.>>
Ho sentito risuonare dei lamenti
ma non vedevo nessuno che si lamentasse
perciò mi fermai tutto confuso.
Penso che Virgilio pensasse che io pensassi
che tante voci provenissero da quegli alberi
e che la gente si nascondesse da noi.
Perciò Virgilio disse: <<Se tu spezzi
qualche rametto da una di queste piante
le tue idee si spezzeranno con essi>>
Allora stesi la mano un po' avanti
presi un piccolo ramo da un gran albero
e il tronco gridò:<< perché mi spezzi?>>
Dopo iniziò a coprirsi di sangue scuro
e proseguì a dire:<< Perché mi laceri?
Non hai neanche un po' di pietà?
uomini fummo, e ora siamo piante:
la tua mano dovrebbe essere più pietosa,
anche se fossimo stati anime di animali.>>
come un ramo verde che brucia
da uno dei lati, e che dall'altro emette fumo
e stride per il vapore che fuoriesce,
Così che dal ramo spezzato uscivano
parole e sangue e io lo lasciai cadere,
e rimasi impietrito.
<<Se lui avesse potuto credere prima>>,
rispose il mio saggio, <<O anima dannata,
quello che ho scritto nel mio poema,( riferimento all'opera di Virgilio).
non l'avrebbe mai spezzato;
ma il fatto era così incredibile che
l'ho istigato ad una cosa che anche a me pesa.
digli chi eri nella vita terrena
in modo che ti renda omaggio
quando ritornerà tra i vivi, che a lui gli è concesso.>>
e il tronco disse: <<Le tue parole sono talmente belle,
che non posso stare in silenzio, e a voi non dispiaccia
se io mi metta un po' a parlare con voi.
Io sono colui che teneva entrambe le chiavi(figura retorica di bene e male)
del cuore di Federico, e che le girai,
aprendo e chiudendo, così dolcemente,
ho saputo il suo giudizio su ogni uomo;
ho portato lealtà al compito glorioso,
a tal punto che persi il sonno e la salute.
La prostituta che dalla corte
non distolse mai gli occhi disonesti,
che è peccato comune e il vizio di tutte le corti,
mise tutti contro di me;
e a loro volta mise l'imperatore contro di me,
a tal punto che si trasformarono in punizioni tremende.
L'animo mio, per disprezzo,
credendo di poter sfuggire con la morte,
mi ha reso ingiusto nei confronti di me stesso, che ero giusto.
Su queste strane radici,
vi giuro che non ho mai tradito
il mio re, il quale fu degno di rispetto
E se qualcuno di voi ritornerà nel mondo,
riabiliti il mio ricordo,
che è ancora schiacciato dal peso della calunnia.>>
Virgilio attese un po', poi disse:<<dal momento che è in silenzio,
non perdere tempo;
fagli delle domande, che soddisfano la mia curiosità.>>
<< e ci resterai fino a quando non arriverai in una spiaggia infuocata.
perciò guarda attentamente: vedrai
cose che se te le dicessi,non ci crederesti.>>
Ho sentito risuonare dei lamenti
ma non vedevo nessuno che si lamentasse
perciò mi fermai tutto confuso.
Penso che Virgilio pensasse che io pensassi
che tante voci provenissero da quegli alberi
e che la gente si nascondesse da noi.
Perciò Virgilio disse: <<Se tu spezzi
qualche rametto da una di queste piante
le tue idee si spezzeranno con essi>>
Allora stesi la mano un po' avanti
presi un piccolo ramo da un gran albero
e il tronco gridò:<< perché mi spezzi?>>
Dopo iniziò a coprirsi di sangue scuro
e proseguì a dire:<< Perché mi laceri?
Non hai neanche un po' di pietà?
uomini fummo, e ora siamo piante:
la tua mano dovrebbe essere più pietosa,
anche se fossimo stati anime di animali.>>
come un ramo verde che brucia
da uno dei lati, e che dall'altro emette fumo
e stride per il vapore che fuoriesce,
Così che dal ramo spezzato uscivano
parole e sangue e io lo lasciai cadere,
e rimasi impietrito.
<<Se lui avesse potuto credere prima>>,
rispose il mio saggio, <<O anima dannata,
quello che ho scritto nel mio poema,( riferimento all'opera di Virgilio).
non l'avrebbe mai spezzato;
ma il fatto era così incredibile che
l'ho istigato ad una cosa che anche a me pesa.
digli chi eri nella vita terrena
in modo che ti renda omaggio
quando ritornerà tra i vivi, che a lui gli è concesso.>>
e il tronco disse: <<Le tue parole sono talmente belle,
che non posso stare in silenzio, e a voi non dispiaccia
se io mi metta un po' a parlare con voi.
Io sono colui che teneva entrambe le chiavi(figura retorica di bene e male)
del cuore di Federico, e che le girai,
aprendo e chiudendo, così dolcemente,
ho saputo il suo giudizio su ogni uomo;
ho portato lealtà al compito glorioso,
a tal punto che persi il sonno e la salute.
La prostituta che dalla corte
non distolse mai gli occhi disonesti,
che è peccato comune e il vizio di tutte le corti,
mise tutti contro di me;
e a loro volta mise l'imperatore contro di me,
a tal punto che si trasformarono in punizioni tremende.
L'animo mio, per disprezzo,
credendo di poter sfuggire con la morte,
mi ha reso ingiusto nei confronti di me stesso, che ero giusto.
Su queste strane radici,
vi giuro che non ho mai tradito
il mio re, il quale fu degno di rispetto
E se qualcuno di voi ritornerà nel mondo,
riabiliti il mio ricordo,
che è ancora schiacciato dal peso della calunnia.>>
Virgilio attese un po', poi disse:<<dal momento che è in silenzio,
non perdere tempo;
fagli delle domande, che soddisfano la mia curiosità.>>